HABITAT KIDS – FIKA

HABITAT KIDS
FIKA
Residenza presso il Polo di Melendugno (1-8 Aprile)  e il Polo di Taranto (4-11 settembre)

Coreografia: Agnese Lanza, Martina Francone, Sara Campinoti
Danza: Agnese Lanza, Sara Campinoti
Musica: Simone Tecla
Scenografia  Eva Sgrò

Rivolto ai bambini e genitori/accompagnatori, vuole sperimentare un nuovo formato di spettacolo che incrocia la pratica di laboratorio, la performance, la jam session, una sorta di happening in cui le famiglie possono partecipare a vari livelli. Proponiamo un formato di spettacolo dal vivo che, sviluppato con il codice espressivo principale del movimento, è creato in stretta connessione col compositore Simone Tecla e la scenografa Eva Sgrò. Pensato come prosecuzione naturale del laboratorio DanceFloor Kids, utilizzando alcuni dei codici chiave del laboratorio, viene proposto anche a chi non ha mai partecipato. In scena due danzatrici e molti oggetti di varie dimensioni che danno forma allo spazio. Durante la performance, il pubblico è libero di prendere parte all’happening come vuole, decidendo in autonomia se interagire con le danzatrici, con gli oggetti, con la musica, con i propri familiari, o stando semplicemente a guardare le magie che accadono.

Temi:
– Viaggio. Inteso non come arrivo o partenza ma come esperienza in sé, questo è stato lo stimolo iniziale per creare la scenografia fatta di oggetti di varie forme che creano collegamenti e ricordi con elementi della vita quotidiana dei bambini. La dimensione degli oggetti è a misura di bambino e questo gli permette di nascondersi dietro, di passarci attraverso, di inserirci alcune parti del corpo aprendo cosí vari mondi possibili all’interazione dei bambini con gli oggetti.
-Esplorazione. Scoperta dell’ambiente che circonda i bambini, un ambiente nuovo e stimolante, creato apposta per essere esplorato, composto di geometrie, colori e luci.
-Azione. I bambini non saranno seduti a guardare ma invitati ad usare il loro corpo, a muoversi nello spazio spinti dalla curiosità, a imitare i gesti e i movimenti delle danzatrici, degli altri bambini o dei genitori.
-Gioco. Giocando i bambini hanno la possibilità di esprimere e elaborare i propri vissuti affettivi, di costruire la propria identità corporea e psichica, di strutturare un’immagine di sé positiva, di accedere all’intelligenza rappresentativa e simbolica, e quindi al mondo dei significati, di esplorare e conoscere il mondo fisico e sociale costruendo un proprio sapere.
-Relazione. Tra i corpi nello spazio, tra le danzatrici e le forme, tra le danzatrici e i bambini, tra il bambino e gli altri. La relazione si crea già abitando lo stesso spazio nello stesso momento e è ulteriormente favorita dalla forma delle sculture che dotate tutte di aperture, alcune più piccole e altre più grandi, favoriscono la ricerca della relazione, mettono a fuoco un punto preciso del corpo o ne nascondono un altro. Il risultato sarà a volte un corpo che si scompone alla vista e che si ricompone poi unendosi con un altro corpo, con un’ altra forma, o guardandolo da un’altra prospettiva.

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