GARIBALDI SWING – Giuseppe Ciciriello

Garibaldi Swing

In residenza presso l’auditorium TaTà Taranto dal 5 all’11 – dal 12 al 16 – dal 19 al 21 settembre 2022.

Goal…Felicità…un bicchiere di vino con un panino, la felicità…Goal.

di

Giuseppe Ciciriello

Con

Giuseppe Ciciriello: narrazione e mandola

Loris Leoci: narrazione, contrabbasso, chitarra

Piero Santoro: Fisarmonica

Musiche in scena di Piero Santoro

“Garlibaldi fu rerito,

fu ferito ad una gamba,

Garibaldi che comanda,

che comanda i suoi soldà….

E per l’Italia…viva…”

L’Italia! L’Italia è il paese più bello del mondo, una striscia di terra lunga e stretta che dalle creste più alte ed eleganti d’Europa si stende nel mediterraneo, baciata dal sole, accarezzata dai venti e cullata dal mare.

E quanto di più bello si possa trovare al mondo, l’ Italia ce l’ha!

E in ogni citta d’Italia, in ogni paese, in ogni contrada, c’è almeno una strada dedicata a Peppino Garibaldi, Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi. Una statua, una piazza, una via …che di solito fa angolo con Piazza Cavuor o corso Vittorio Emanuele, via Anita Garibaldi, corso Mazzini, viale risorgimento…Al mio al mio paese per esempio c’è Corso Garibaldi, la strada principale del centro, che arriva dritta in piazza plebiscito, dove c’è la torre dell’orologio, la piazza centrale del paese, dove prima stavano i vigili urbani, all’ angolo con il Bar Italia.

Vincenzo Gioberti, Cesare Balbo, Massimo d’Azeglio, Mazzini, Garibaldi, Cattaneo , Mannin, Cavour, Bixio, Vittorio Emanuele II, Pisacane, Francesco Crispi, Rosolino Pilo, Mameli…I nostri paesi sono piene di vie strade intitolate con i nomi dei protagonisti del Risorgimento, quel periodo della nostra storia in cui si è realizzata l’unità d’ Italia. Ma il Risorgimento, non è stato solo un periodo storico, ma un movimento politico e culturale, un’idea che ha coinvolto uomini e donne che in diversa maniera e per diverse ragioni hanno contribuito a fare la storia del nostro paese.  Perché anche se non sulla carta, l’Italia esisteva già da tempo nella mente degli Italiani, e avvolte le cose succedono, malgrado tutto e malgrado le strategie e le pianificazioni, le cose accadono… E va a finire che l’Italia si fa, e di molte persone a cui sono dedicate le vie dei nostri paese non sappiamo nulla.

Abbiamo fatto l’Italia ora bisogna fare gli Italiani…dirà Camillo Benso conte di Cavour.

Ed è per questo che abbiamo scelto di raccontare l’avvincente storia dell’unificazione d’Italia contrappuntata dal racconto della finale dei mondiali di calcio del 1982, una finale complessa e epica rimasta alla storia, nel ricordo degli Italiani. Perché diciamolo gli Italiani si fanno lì nelle finali dei mondiali di calcio o nella settimana del festival di San Remo, fra stragi e crisi economiche. E in quei momenti che il sentimento nazionale unisce gli Italiani, in un senso di fraternità e appartenenza, non nell’indignazione di una cattiva politica, o nella lotta ad un sistema sociale connivente con la criminalità e degradante, non nella protesta a un sistema culturale che via, via si sgretola, ma davanti allo schermo di un televisore o vicino ad una radio, e lì che ci sentiamo uniti e fratelli, tutti figli di una grande Italia…Goal, Goal, Goal….Felicità?  Un bicchiere di vino con un panino…la felicità.

Lo spettacolo è pensato come un incastro fra teatro di narrazione, teatro  musicale e teatro d’attore. I tre attori musicisti, condurranno il racconto, nel contesto di un grottesco concerto, dove sulle note swing di una piccola orchestrina, composta da fisarmonica, contrabbasso e mandola; fra accenni evocativi del repertorio musicale italiano, leggero, rock, folck, classico e operistico, racconteranno le vicende di un gruppo di uomini e donne che in tempi diversi e su campi diversi ha giocato per fare l’Italia…

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