IL MIO CORPO É COME UN MONTE – Giulia Odetto/Collettivo Effe

Il mio corpo è come un monte

concept, testi e regia: Giulia Odetto
ambientazione sonora Lorenzo Abattoir
con Lidia Luciani, Daniele Giacometti, Giulia Odetto
aiuto regia e drammaturgia Antonio Careddu
con il tutoraggio di Filippo Andreatta
Progetto vincitore di Powered by REf 2021
coprodotto da Romaeuropa Festival e Mirabilia – International Circus & Performing Arts Festival
in partnership con Romaeuropa Festival, nell’ambito di ANNI LUCE osservatorio di futuri possibili
In collaborazione con Carrozzerie | n.o.t
Co-realizzazione residenze Periferie Artistiche – Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio
In network con ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini
con il supporto di KOMM TANZ/PASSO NORD
progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto
ospitato in residenza da Officine CAOS, Residenza ArteTransitiva
In collaborazione con OHT – Office for a Human Theatre


Questo desiderio che mi affiora il corpo, è mio ma non mi appartiene.
Viene – forse – da quell’altrove da cui arrivano i pensieri, i sogni, gli
amori, le spinte di follia.
È il desiderio di una vertigine: sensazione di spostamento del corpo rispetto
all’ambiente o dell’ambiente rispetto al corpo.
Il mio è un desiderio semplice.
Voglio essere una montagna
Non come una montagna,
una montagna.
Io voglio essere una montagna


Il mio corpo è come un monte è un lavoro che parte dall’espressione di un desiderio razionalmente
irrealizzabile: voler essere una montagna.
Logicamente è un desiderio che non potrà mai essere soddisfatto. Tuttavia, la potenza del desiderio è
in grado di togliere forza alle regole della razionalità. Affidandosi ad altri livelli di percezione e
puntando su un immaginario vivido e stimolato, il corpo umano può essere visto come una montagna
e poi addirittura percepito tale, non solo nella forma, ma anche nella sua essenza.
La performance è un tragitto visivo e sonoro in questo desiderio
L’ambientazione sonora è fondamentale per creare il sistema percettivo presentato; accompagna la
performance creando una composizione continua dall’effetto ipnotico. È principalmente composta
da suoni creati in diretta con l’elemento roccia – amplificato e maneggiato direttamente dai
performer.
La composizione visiva – assieme a quella sonora – è utilizzata come psicopompo, per traghettare lo
spettatore in un luogo percettivo – non fisico, ma immaginifico – frutto della risultante degli stimoli
ricevuti.
La visione non è un semplice processo fisiologico, il mondo che ci circonda non si riduce a quello che
vediamo. Il Vedere è il risultato di una trasformazione del mondo esterno – fisicamente esistente – in
un mondo percettivo, in cui giocano un ruolo importante cultura, coscienza, immaginario e persino lo
stato d’animo dell’osservatore.
Utilizzando differenti tipologie di materiali visivi e mettendoli a confronto accompagneremo lo
spettatore a considerare ed esperire nuovi e diversi punti di vista aiutandolo così ad uscire da una
visione logica fisica per esplorare ed ampliare i confini di una visione non fisica, e – appunto –
immaginifica.
Il corpo è il medium, l’elemento fisico che permette di relazionarsi con l’elemento roccia, sempre
presente in scena con una striscia di pietre, sineddoche di montagna. Il corpo cerca di fondersi con la
roccia, tentando di farne parte, di sentire il suo tempo, prendendo la sua forma.
L’utilizzo della videocamera in presa diretta permette di lavorare sui dettagli fisici, isolarli dal loro
contesto per crearne uno nuovo – ed immaginifico – in scena e nella mente dello spettatore per
allenarlo a slegarsi dalla razionalità e intuire la possibilità dell’irrazionale.
Ossa, disarticolazioni, contrazioni, curve fisiche sono i primi elementi indagati e valorizzati. Allo
stesso tempo un altro tentativo è quello emotivo di diventare una montagna – una strada esplorata a
livello fisico dove le ossa si spaccano come rocce al sole generando frane fisiche e personali.
Il corpo umano diventa montagna in scena grazie ad uno studio combinato di inquadrature e
movimento, in una composizione creata in diretta.


Il Collettivo EFFE

Vogliamo esplorare il più possibile la percezione e sfidare quella del pubblico. Studiando il metodo di inclusione dei diversi linguaggi performativi con i nuovi media, cerchiamo di aprire alternative in cui gli elementi tecnici siano le estensioni naturali del corpo umano, sperimentando differenti modalità di approccio alla scena. Per farlo cerchiamo di emanciparci dalla supremazia della razionalità.
Disegniamo utopie nello spazio, per mostrarne la possibilità.
“Desiderantes” selezionato da Migramenti, progetto di residenze del Teatro del Carro (2022) dossier
“Onirica”, sostenuto da Tangram Teatro e Sardegna Teatro, finalista alla Biennale college registi Under 30 (2020)
“Epizon” di Collettivo EFFE, prodotto in residenza presso il Festival Mirabilia (2019)
“Kardias” di Collettivo EFFE (2018)
“Avesta” prodotto da Compagnia Effetto Pullman con il sostegno di Hangar Creatività Piemonte (2017-2018)


Giulia Odetto – regista/autrice

Nel 2018 si diploma al corso attori del Teatro Stabile di Torino. Interessata ai processi di creazione
sia dal punto di vista performativo sia registico, nel ancora studentessa dirige “Romei e Giuliette” e
“Avesta”. E’ candidata come miglior attrice emergente a “le maschere del teatro italiano 2018” e
“Premio Virginia Reiter 2019”. Collabora dal 2015 con il “Mirabilia festival”. Dal 2018 è parte del
Collettivo EFFE studiando l’interazione tra performance, suoni, video e design. Nel 2020 presenta
Onirica alla Biennale di Venezia – sezione registi Under 30 – e segue come assistente Leonardo Lidi,
Filippo Dini e Valerio Binasco in produzioni del Teatro Stabile di Torino. Nel 2021 è assistente di
Antonio Latella ne “Chi ha paura di Virginia Woolf?” e partecipa alla Scuola d’estate al Centro
Teatrale Santa Cristina. Lo stesso anno vince il bando Powered by REf.


Daniele Giacometti – video artista/performer

Laureato in ingegneria del Cinema, lavora come videomaker, operatore video e direttore della
fotografia. Nel 2012 ha prodotto il suo primo corto-documentario, girato alle Hawaii, The Kona Cloud
Forest Sanctuary. È stato operatore video per il docufilm Cuervolucion distribuito da Mtv Italia. In
Messico ha diretto Félix Beltràn, corto-documentario su uno dei più importanti disegnatori grafici
durante la rivoluzione cubana. Nel 2016 è stato operatore per Vice México, lavorando a diversi
documentari dell’emittente, e ha co-diretto con Tommaso Valli il documentario Vidas de Vidrio.
Collabora come performer video e light designer con Giulia Odetto dal 2017 nei progetto Avesta,
Kardias, Onirica e il mio corpo è come un monte.


Lidia Luciani – performer

Muove i primi passi nel mondo della danza a 9 anni. Nel 2010 viene ammessa alla Scuola Del
Balletto di Toscana, diretta da Cristina Bozzolini. Nel 2012 inizia un nuovo percorso di formazione
professionale presso l’Opus Ballet di Firenze. Nel 2018 si diploma e al corso di Teatrodanza della
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e collabora con la Kaiser-Antonino Ensamble per la produzione
RADICAL ROOTS debuttando all’Akzente Festival, Duisburg. Nel 2018 presenta il suo primo
progetto coreografico FuoriLuogo alla 1°edizione di CloseUP e nel 2019 è ospitata all’interno di
“IntercettAzioni”, Centro di Residenza Artistica della Lombardia. Nello stesso anno è in Epizón del
Collettivo EFFE e partecipa ad Anghiari Dance Hub come solista di “UndergroundRoof” del
coreografo Andrea Dore.


Lorenzo Abattoir – sound artist

Artista sonoro e tecnico del suono di Torino, attivo in svariati progetti pubblicati in collaborazione con
etichette Italiane ed Internazionali. Fondatore del collettivo elettroacustico Mare di Dirac con il quale
realizza performance basate sull’uso di registrazioni ambientali, riverberi naturali e particolari
strumenti etnici. Il suo lavoro in solitaria amalgama noise e musique concrète con una forte impronta
rituale e performativa. Collabora con Giulia Odetto dal 2017 ed è parte del Collettivo EFFE. In teatro
collabora con il Teatro Stabile di Torino, il collettivo Lapso Cirk e altri.


Antonio Careddu – drammaturgo

Laureato in Lettere Moderne con una tesi su Ernesto de Martino e diplomato all’Accademia
EUTHECA. Vive e lavora a Torino, sviluppando progetti personali e collaborando con diverse realtà
del territorio come formatore ed operatore culturale. Nel 2016 fonda la compagnia Resina Teatro di
cui è regista e autore. Dal 2020 collabora come dramaturg con il Collettivo EFFE. Nel 2021 viene
selezionato per il progetto SCRITTURE diretto da Lucia Calamaro.

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