Ladro di Saponette

RESIDENZA 2019 >

POLO DEL CENTRO: Teatro Comunale di Ruvo di Puglia
ARTISTA: Pietro Naglieri/Schegge di cotone


L’Associazione culturale Schegge di cotone nasce nel 2001 a Roma grazie alla proficua collaborazione di artisti provenienti da diverse parti d’Italia. Il progetto Schegge di cotone raccoglie l’esperienza triennale del teatro “Blackgull”, nato a Roma nel popolare quartiere di S. Lorenzo nel 1998. Al progetto “Blackgull “ partecipano con entusiasmo e professionalità artisti delle potenzialità di Ascanio Celestini, Michele Sinisi, Nicolas Joos, Giacomo Maroni, Andrea Cosentino, Luca Cirasola, Pietro Naglieri e altri. Il primo spettacolo prodotto con il nome Schegge di cotone è “La tempesta” con la regia di Giacomo Maroni presentato in prima nazionale all’edizione 2001 del Festival Enzimi a Roma. Attualmente i maggiori animatori delle attività della compagnia sono Ottavia Leoni e Pietro Naglieri. La prima attraverso una intensa attività incentrata su teatro sociale e di narrazione e teatro-ragazzi, il secondo attraverso l’esplorazione di svariate vie di rappresentazione dai classici alla nuova drammaturgia.
Pietro Naglieri, grazie alla sua attività di docenza presso l’Accademia d’Arte Drammatica P. Scharoff di Roma, ha curato una serie di progetti legati alla pedagogia teatrale particolarmente centrati sulle tecniche recitative di Konstantin S. Stanislavskij.


SPETTACOLO OGGETTO DELLA RESIDENZA:
Ladro di saponette – breve storia di un sesso dipendente

(spettacolo in concorso al Roma Fringe Festival 2019)

  • regia Pietro Naglieri
  • con Pietro Naglieri e Ida Vinella
  • Soggetto Nicola Grimaldi
  • Scrittura teatrale Pietro Naglieri
  • Scenotecnica Giuseppe Pesce
  • Costumi Rosa Lorusso
  • Grafica Claudio Carlucci
  • Video Fabrizio Pastore, Beatrice Mazzone
  • Musiche Antonio Tuzza
  • Voci Roberto Negri, Arianna Gaudio, Fabio Salerno
  • Organizzazione e promozione Grazia Lobascio
  • Ufficio Stampa Mariangela Pollonio

 

“Ladro di saponette – Breve storia di un sesso-dipendente” è un thriller psicologico o, per
semplicità, potrebbe essere definito un NOIR.

La vicenda prende le mosse dall’arresto di un uomo sorpreso a notte fonda nell’appartamento
vuoto dei suoi vicini. C’è il  cadavere di un uomo nel bagno dell’abitazione e la moglie del nostro
protagonista che non conferma la versione di suo marito. Parte da qui un’indagine che
percorrendo a tentoni diversi scenari mette in luce, quasi casualmente, una relazione coniugale
malata, tanto perversa quanto disorientante fatta di avventure sessuali, travestimenti e
manipolazione. Non già il delitto, ma la relazione stessa si rivela ora sotto una luce, ora come il suo
perfetto negativo. E non si capirà fino alla fine chi dice la verità e chi recita, chi agisce per pura
autoconservazione e chi bara. Un labirinto di chiaroscuri tra testimoni veri o prezzolati,
intercettazioni telefoniche e perizie psichiatriche.

L’essenza del lavoro è da individuare nella complessità patologica di un rapporto amoroso minato
da una forma di sesso-dipendenza distruttiva. Una forma possibile, ancor prima che plausibile, che
trascina verso gli inferi i nostri due amanti.