L’IO MINIMO – Nonsonodistante

L’IO MINIMO

Compagnia: NONSONODISTANTE

NONSONODISTANTE è un duo artistico di recentissima formazione composto da Giorgio Distante e Giulia Maria Falzea. La compagnia lavora ogni giorno a progetti di ricerca in ambito musicale, di scrittura e arti performative. 

NONSONODISTANTE è sviluppo e studio di nuove possibilità sonore e di elaborazione del suono sia acustico che elettronico interrelato a doppio filo con la puntuale scrittura scenica mediante l’osservazione dei corpi, da come le persone / personaggi si presentano al mondo, quanto la loro forma sia la determinazione di una vita che si vuole mostrare o nascondere. NONSONODISTANTE ha l’ambizione di ridefinire lo spazio e la relazione tra chi compone l’opera e chi ne è fruitore, in un gioco di specchi e di rimandi vivificante. 

L’IO MINIMO / The Minimal Self è un’azione performativa per musica e scrittura dal vivo a cura del duo NONSONODISTANTE.  

L’ideazione del lavoro muove dallo studio dell’omonimo e celebre saggio di Christopher Lasch, storico e sociologo statunitense che nel 1984 ha analizzato la cultura del narcisismo. Sostiene Lasch che «In un’epoca di turbamenti la vita quotidiana diventa un esercizio di sopravvivenza. L’identità implica una storia personale, amici, una famiglia, il senso di appartenenza a un luogo. In stato di assedio l’equilibrio emotivo richiede un io minimo».

Il progetto vuole essere l’oggettivazione in forma d’arte di quanto teorizzato da Lasch. Lo spazio scenico è capovolto: gli spettatori sono invitati a occupare il luogo che di solito è degli artisti e gli artisti invece sono nella posizione di osservatori. 

I protagonisti sono gli spettatori: il loro personale “io minimo”. Quando salgono sul palco e prendono posto Distante suona Hy. E.T., strumento elettroacustico di sua ideazione e progettazione: un ibrido, sintesi tra elettronica e tromba per la gestione di audio e luce, intanto, una voce fuoricampo trasmette alcune semplici istruzioni. L’io minimo pensa, balla, non fa niente e mangia schifezze. Osservando la reazione degli astanti Falzea scrive all’impronta brevi racconti immediatamente leggibili grazie a una proiezione: il modo di stare seduti, una smorfia, un cappello blu, ogni minimo dettaglio può essere l’indizio di una storia che si compone esclusivamente in quel momento per quello specifico gruppo di persone. Una narrazione condivisa, una drammaturgia dell’istante. Questa visione finale è preceduta, laddove possibile, da interviste agli abitanti della città/quartiere che ospita lo spettacolo. 

L’obiettivo del progetto è di restituire un’esperienza irripetibile perché ogni volta nuova: Distante e Falzea, infatti, suonano e scrivono assecondando le suggestioni che gli spettatori vivono. È, più che uno spettacolo da artisti a fruitori, un lavoro di scambio e dialogo ogni volta imprevisto. L’IO MINIMO / The minimal self, vuole, in un tempo e in un luogo sospesi rinunciare allo stato d’assedio del presente e ritrovare uno spazio di libertà. 

I testi di riferimento, ad oggi, sono L’Io minimo – Christopher Lasch; Da pochi a pochi – Goffredo Fofi; La canzone dei Felici Pochi e degli Infelici Molti – Elsa Morante; Punto, linea, superficie – Wassily Kandinsky; Manuale di armonia e Funzioni strutturali dell’armonia – Arnold Schönberg. Questi testi costituiscono la base per delineare la cornice drammaturgica e la poetica del progetto. 


Giorgio Distante, diploma in tromba nel 1998 al Conservatorio di Monopoli, borsa di studio dal Berklee College of Music di Boston (MA), laurea con il massimo dei voti in Musica Elettronica al Conservatorio di Perugia sotto la guida del Maestro Luigi Ceccarelli, scrive i propri software per trattare in modo diverso il suono della tromba e sviluppa progetti in SOLO, duo e trio, esplorando le possibilità di nuove tecnologie audio e video applicate a strumenti acustici. Ha ideato e costruito HY E.T. – Hybrid Electroacoustic Trumpet. Nel 2012 esce RAV (Random Acts of Violence), il primo lavoro discografico in solo, edito dall’etichetta Improvvisatore involontario. È nominato tra i migliori 100 dischi dalla rivista Jazzit per i Jazzit Awards 2012. Nel 2013 vince A. R. T.MEDIMEX2013 organizzato daArci ReAL e ARCI Puglia in collaborazione con Puglia Sounds. Nel 2018 esce il suo secondo album su vinile MenoMondoPossibile suonato quasi interamente con HY E.T. Ha partecipato a diversi Festival Internazionali di Teatro, MESS Festival Sarajevo 2016; Primavera dei teatri – Castrovillari; Euroreginal Theatre Festival Timișoara – TESZT; Napoli Teatro Festival. Ha suonato e continua a suonare in giro per il mondo. Dal 2020 si è dedicato anche allo studio del basso tuba.

Giulia Maria Falzea ha una laurea in Estetica dell’Arte, specialistica in Giornalismo. È autrice di Anatomia dei Sentimenti. Guida illustrata alle relazioni amorose. Suoi racconti sono usciti su Secret Garden di Alessandra Calò (Danilo Montanari editore), Musa e Getta (Ponte alle Grazie), Bomarscé e Narrandom.  Ha lavorato cinque anni per il Teatro Koreja di Lecce come assistente del Direttore Artistico. È aiuto regia in diversi spettacoli della compagnia, firma anche insieme a Giancarlo De Cataldo Gul. Uno sparo nel buio. Scrive L’Abito della Festa, monologo ispirato alle feste di paese che nel 2021 è tradotto in francese e messo in scena dal Teatre Le Girandole di Parigi. Ha vinto il concorso per racconti Sperimentare il Sud con un testo dal titolo Ninetta. Un suo racconto, Se una donna con il ciclo tocca un fiore, lo fa sfiorire è pubblicato su Bomarscé, Via Taranto 270 è pubblicato su Narrandom. Collabora con la rivista culturale Awand.

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