L’UOMO SENZA OMBRA – Silvio Gioia

L’UOMO SENZA OMBRA

Studio per attore e teatro d’ombre

liberamente ispirato a “La meravigliosa storia di Peter Schlemihl” di A. von Chamisso
a cura di Silvio Gioia

“Il vero dono della luce è l’ombra…”

 

 

Peter vende l’ombra al diavolo in cambio di una borsa dalla quale escono tutte le ricchezze materiali all’infinito (monete d’oro, gioielli, cavalli, tappetti…). Da quel momento, tutti apprezzano le ricchezze di Peter, ma nessuno vuole più avvicinarsi a lui perché “un uomo senza ombra è un uomo maledetto”.

Questa storia è lo spunto di partenza di uno studio sulla relazione tra l’attore e il valore della sua ombra in scena. L’ombra diventa così importante da essere una seconda protagonista in scena, amica simbiotica di Peter. Tradita. Venduta per denaro.
La relazione con l’ombra è metafora della relazione con l’essenza (interiore ed esteriore), in un periodo sociale e storico in cui riceviamo tantissimi stimoli esterni, tanto da perdere l’orientamento, un periodo in cui “continuiamo a dare corpo alle ombre e vediamo i corpi svanire come ombre”.

In scena: un attore e la sua ombra.
Il lavoro prevede un’analisi drammaturgica che parte dal testo e si arricchisce di molte improvvisazioni. Sul piano tecnico, ci si cercherà di esaltare il valore espressivo dell’ombra “nuda e cruda”, al netto di effetti di luce decorativi. Scandagliare le possibilità di movimento dell’ombra attraverso una serie di prove di punti luce diversi e di movimenti in scena del corpo che crea ombre, fino a far sì che l’ombra “parli” con l’attore.

 

Il progetto è a cura di Silvio Gioia: attore, teatrante con le ombre, socio dell’Associazione “Moé” Dopo una decina di anni da attore di prosa, in cui ha lavorato con diverse compagnie professioniste pugliesi, soprattutto con la guida del regista Carlo Formigoni, incontra il teatro d’ombre e si innamora del suo potere onirico ed evocativo. Così inizia un’intensa attività di sperimentazione e di produzione di scene teatrali che vedono le ombre come protagoniste. Si forma costantemente presso artisti italiani ed internazionali. Attratto sempre di più dal potenziale espressivo dell’ombra, sperimenta in continuazione la relazione tra fonte di luce, sagoma/corpo e ombra proiettata.

 

Il suo percorso artistico si intreccia e si arricchisce collaborando con professionisti di altre scienze che considerano l’importanza dell’ombra: psicologi, filosofi, antropologi. Così sono nate performance esperienziali rivolte ad adulti e bambini, per esempio riguardo al mito de “La Caverna” o le “Emozioni tabù: paura, rabbia, vergogna”

Ama condividere queste tecniche con chiunque abbia un’ombra, così collabora con numerose

realtà del terzo settore per creare spettacoli con gruppi di persone con disabilità, migranti, anziani, minori… ovvero, “mettere in luce” persone spesso “tenute in ombra”.

 


 

SILVIO GIOIA ha collaborato con la Band “Radiodervish” per lo spettacolo “Le mille e una notte”. Ha realizzato lo spettacolo “La Forza di Arianna”, commissionato dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Ha curato la regia per lo spettacolo “Trame” esibito al Palazzo Delle Esposizioni di Roma finanziato da “Migrarte” con l’Associazione Asinitas. Ha curato le ombre per “Il sogno di Henry” di Settimo Cielo Teatro e per “Sapiens” di Principio Attivo Teatro. Attualmente è partner di un progetto europeo Erasmus+ per la creazione di un metodo condiviso di teatro d’ombre e teatro dell’oppresso che aiuti a prevenire violenze e discriminazioni di genere.

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